Il personal branding può essere definito, in poche e semplici parole, come la promozione di se stessi, allo scopo di ottenere un avanzamento della propria carriera o far crescere il proprio business. Attraverso il personal branding si definisce un’identità ed uno stile preciso e riconoscibile, al fine di stabilire e mantenere una reputazione professionale positiva che consenta di aumentare il numero di contatti, costruire relazioni che si basino sulla fiducia e sulla lealtà, e chiudere affari nel miglior modo possibile.

Jeff Bezos, imprenditore statunitense, fondatore e CEO di Amazon, sostiene che “Il brand è ciò che le persone dicono di te quando non sei nella loro stessa stanza”. Da ciò, puoi facilmente dedurre l’importanza del personal branding: la percezione che i tuoi potenziali clienti hanno di te, diventa la loro realtà, il loro giudizio finale che guiderà tutte le loro scelte future.

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Tutto questo assume ancora più valore se inserito all’interno del contesto immobiliare. Un forte brand personale può davvero fare la differenza quando si tratta di convincere qualcuno che tu sei la persona giusta a cui affidarsi.

In un’era in cui il singolo individuo si appoggia a recensioni altrui semplicemente per scegliere un ristorante in cui pranzare, il personal branding diventa fondamentale. Infatti, è estremamente difficile attirare nuovi clienti senza aver costruito una buona reputazione supportata dalle referenze di coloro che sono stati soddisfatti del tuo servizio.

Per sottolineare l’importanza del personal branding nell’immobiliare ed approfondire l’argomento con nuovi interessanti spunti, abbiamo intervistato uno dei personaggi più conosciuti sul territorio nazionale a riguardo di questo tema. Gianluca Lo Stimolo è infatti founder e CEO di Stand Out, agenzia di comunicazione italiana con sede a Milano specializzata in servizi integrati di personal branding e press office marketing oriented.

Gianluca, ti ringraziamo innanzitutto per la tua disponibilità. Spiegaci un po’ di cosa ti occupi, introducendoci ovviamente anche Stand Out.

Sono io a ringraziare voi tutti per avermi coinvolto in questa intervista. Sono Ceo e Founder di Stand Out, la prima agenzia di comunicazione in Italia, specializzata in servizi integrati di personal branding e costituita da un team di professionisti con oltre 15 anni di esperienza nella comunicazione e del marketing. Stand Out offre un percorso di servizi “collaudati” per trasformare professionisti, imprenditori e aziende in un punto di riferimento per il proprio settore di competenza. L’obiettivo è di trasformare ogni cliente in un marchio. E per brand non si intendono solo i nomi noti al grande pubblico. Anche un commercialista particolarmente ferrato in una specifica area, o una cake designer che si distingue per creatività possono diventare delle microcelebrità del loro settore.

Che cosa ti spinge a lavorare con tanta passione in questo settore?

L’idea da cui sono partito e in cui continuo a credere è che chiunque può essere un bravo professionista, ma chi decide di intraprendere un percorso ben strutturato applicando al proprio stile di vita personale e professionale una strategia di personal branding, ha sicuramente più opportunità di emergere. Questo è ciò che fa la differenza all’interno di uno scenario competitivo sempre più omologato. Dare spazio al singolo, alle caratteristiche distintive e alla personalità, convalida la tesi secondo cui è la diversità a valorizzare l’attività di ogni professionista. Decidere di “metterci la faccia”, oltre ad essere una scelta coraggiosa, rappresenta una reale opportunità di vantaggi competitivi. Quando un imprenditore decide di rappresentare in prima persona la propria attività, si fa garante di un universo di valori che, se autentico, verrà riconosciuto dal suo pubblico e dagli stakeholders come distintivo.

Focalizziamoci sui professionisti dell’immobiliare. Quanto è importante il personal branding in un settore ad alta competitività come quello del Real Estate?

Premettendo che il personal branding è un’opportunità per qualunque professionista, lo è anche per gli agenti immobiliari. L’errore in cui spesso incorrono queste figure è di concentrarsi troppo sul prodotto e sul servizio che erogano e meno, o quasi per niente, sulla loro persona. Ma da quando la comunicazione è diventata così pervasiva la gente non si fida di tutti e di tutto. Chiunque sa bene che non tutte le informazioni che circolano sono vere, è proprio per tale ragione che nasce l’esigenza di “metterci la faccia”, soprattutto in categorie come quella dell’agente immobiliare, che in Italia hanno ancora una percezione negativa.

Secondo lei quali sono le più grandi sfide con cui si deve confrontare l’agente immobiliare moderno per apportare successo al proprio brand immobiliare, ed infine per essere apprezzato dai propri clienti?

La sfida più grande per un agente immobiliare attualmente è di avere il coraggio di fare una scelta di posizionamento come specialista di una precisa tipologia immobiliare, e per un segmento di mercato in un determinato territorio spostando l’attenzione dall’immobiliare al rapporto fiduciario con i clienti. Per farlo è necessario avere una strategia, non basta soltanto possedere degli strumenti. Ma è importante conoscere il proprio target di riferimento, conoscere a fondo i propri interlocutori e i canali che utilizzano.

Stand Out ha al suo interno una vera e propria casa editrice, Stand Out Edizioni, che si occupa di supporto agli imprenditori per la stesura di biografie. Alla luce delle esperienze raccolte negli anni, quanto influiscono il content marketing e il blogging sulla web reputation di un agente immobiliare?

Alla base di un brand personale c’è sempre una forte reputazione. Quest’ultima si costruisce nel tempo e per farlo è necessario creare delle convinzioni nella mente del proprio target di riferimento. Come? Attraverso l’adozione di una comunicazione coerente e di un messaggio univoco, fatto di un proprio storytelling personale e di contenuti di valore per il proprio pubblico. La stesura di un libro, la creazione di un blog o di un report sono buoni esempi di strumenti per creare riferimenti positivi a queste condizioni. Contribuiscono alla creazione di una buona reputazione anche il racconto di case histories e testimonianze, la realizzazione di eventi, articoli dei media (stampa, radio, tv, web), attività di influencer e un buon uso dei social. Ma la verità è che gli strumenti vanno scelti in funzione del target e della strategia, non in modo aprioristico, magari solo perché di moda.

Parliamo di digitalizzazione nel settore immobiliare. Che cosa manca ancora agli agenti immobiliari italiani per colmare il gap rispetto all’altissimo livello “digital” raggiunto dai colleghi americani o australiani?

Nel mondo anglosassone è molto sviluppato il rapporto fiduciario con il cliente finale, il lavoro dell’agente si basa quindi sempre meno sull’acquisizione. Questo comporta il poter fare riferimento ad un agente immobiliare di fiducia ogni qualvolta si ha intenzione di comprare o affittare casa, e di non doverla cercare da soli. Sarà lui, infatti, ad offrire al cliente una panoramica delle soluzioni disponibili, valutando anche immobili acquisiti da altre agenzie. La figura dell’immobiliare di fiducia in Italia non esiste ancora ed andrebbe invece cavalcata spostando il focus dall’acquisizione e presidiando la mente del cliente finale, in quest’ottica il digital diventa un vero alleato e non una minaccia.

Il panorama immobiliare italiano è dominato dai portali web di annunci: cosa ne pensi? Rappresentano un freno all’evoluzione della figura dell’agente immobiliare o possono essere un valido supporto nel marketing mix di un’agenzia?

Credo che possano essere un valido supporto, il tutto sta nel far diventare questi strumenti degli alleati e non dei nemici. L’expertise dell’agente immobiliare, se ben curata e comunicata, non può essere soppiantata dai portali di annunci.

Sappiamo che il 2 dicembre sarai ospite in qualità di relatore ai “Real Estate Awards 2016”. Qualche anticipazione?

Darò il mio contributo per far comprendere l’importanza di curare il proprio brand personale, di come sia arrivato il momento di fare un’operazione di rebranding della figura dell’agente e fornirò degli strumenti strategici per sapere su cosa lavorare e come dal giorno dopo.

Chi è Gianluca Lo Stimolo

gianluca lo stimoloLaureato in Relazioni Pubbliche alla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, siciliano d’origine e milanese d’adozione, ha dedicato buona parte della sua vita alla diffusione delle strategie di crescita personale e all’applicazione delle più aggiornate tecniche di marketing e comunicazione al settore della formazione e dello sviluppo delle risorse umane. Gianluca Lo stimolo è esperto di marketing strategico e operativo on line ed off line, di consulenza aziendale in ambito organizzativo, marketing e commerciale, ed è dal 2001 Direttore Marketing e Comunicazione di HRD Training Group. Dal Gennaio del 2009 è uno degli shareholder della stessa società. Come culmine di questo suo percorso di successo, da Marzo 2014 è fondatore e CEO di Stand Out, la prima agenzia di comunicazione in Italia specializzata in servizi integrati di personal branding e press office marketing oriented.

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